Negli ultimi anni, stanno spopolando sempre di più le app di produttività, che permettono di organizzare il proprio lavoro in maniera ordinata e modulare; qualità indispensabili per un’applicazione sulla quale si basano progetti di grandi dimensioni.
Ovviamente non basta scaricare un’applicazione per diventare iperproduttivi, è necessario un sistema di organizzazione che permetta di programmare le cose da fare, le ore da dedicare, le deadline, e tutti i vincoli dei progetti. Tuttavia, può tornare utile avere degli strumenti che ci permettano di facilitare la fase di pianificazione e di monitoraggio di un progetto.
Supponiamo di avvalerci di un file
Excel (o i fogli di Google) per pianificare le fasi di un progetto, le to-do list e per tenere traccia della fase di esecuzione. Non è impossibile farlo, ma avremo necessariamente bisogno di trovare, o creare, un template che renda tutto comprensibile, mantenibile e facile da modificare (soprattutto nei lunghi periodi), un lavoro sicuramente non da poco, che porta via parecchio tempo, risorsa indispensabile per i progetti con scadenze inderogabili.
Quello appena citato, è soltanto una delle innumerevoli necessità di un Project Manager, ma è un buon punto di partenza per introdurre Notion e le sue potenzialità. Se scrivo questo articolo è soltanto per diffondere quello che secondo me è, al momento, il miglior software di organizzazione (personale e collaborativo) che conosca al momento.
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